Al Convegno di Dornach, in Svizzera, dal 2 al 6 gennaio 2019, 281 persone provenienti da 28 diversi Paesi si sono confrontate, hanno ascoltato, creato artisticamente grazie ai laboratori artistici del mattino e del pomeriggio. Sono state giornate dense e piene di calore, in cui la stanchezza è stata sostenuta dal grande nutrimento ricevuto. Nessuno ha avuto risposte ma tutti esperienze da condividere. Si poteva cogliere la volontà di ricerca, attraverso l’Antroposofia, di strade da percorrere per poter aiutare chi ne ha necessità.
Se sei di fretta, può scarica la versione in PDF del resoconto di quanto avvenuto a Dornach nel gennaio 2019: non è lo stesso testo, ma potrai conservarlo per una lettura più approfondita e lenta.
L’esperienza intensa del Convegno di Dornach
Il 21° Convegno Internazionale per la terapia artistica antroposofica dal tema “Ansia e stress: ESSERE nel momento attraverso l’arte” si è tenuto a Dornach ( Svizzera ) nei giorni 2-6 gennaio 2019.
La Paura è stato il tema dominante del Convegno, un tema che ci tocca profondamente, soprattutto in questa epoca, ma tutti abbiamo voluto che la prospettiva fosse quella della positività, illuminando la Paura e riconoscendole così il suo compito evolutivo.
La Paura ha un suo compito evolutivo
La domanda che ci ha accompagnato in questo percorso è stata:
Come possiamo collegarci a questo impulso artistico?
Ogni Arteterapeuta sa che c’è bisogno di coraggio, di saper lasciare andare per far sì che la presenza di Spirito si possa manifestare. A chi è affetto da malattia legata alla Paura, questo Essere presenti in Spirito gli viene portato via.
I laboratori artistici condotti durante il Convegno hanno proposto, ognuno con la propria metrologia attraverso pittura, modellaggio, cera d’api e gessetti, le occasioni per sperimentare il tema del Convegno.
Anche Stella Maris era presente:
Carla Borri e il dr. Angelo Antonio Fierro sono stati i conduttori del laboratorio del mattino
L’esperienza della poca stabilità che danno le radici dell’albero quando sono fuori dal terreno, rispetto a quando son ben piantate nella terra, sono una delle tre esperienze portate nel nostro laboratorio al quale erano presenti dalle 25 alle 30 persone, di varia provenienza europea.
È stato molto bello poter condividere la nostra metodologia, che ha suscitato interesse e domande da parte di colleghi di diversi paesi e nazioni.
L’Essere Arteterapia Antroposofica chiede, a chi si vuole mettere a disposizione come terapeuta, di sperimentare e superare ciò che arriva come domanda dal cliente. È un lavoro continuo sulla propria interiorità e non per se stessi ma proprio per poterlo mettere a disposizione di chi questa forza non c’è l’ha ancora. E così la grandezza dell’arte, e la sua possibilità di risanare, deriva anche da ciò che si è saputo trasformare acquisendo venerazione, calma interiore e fiducia con la certezza di essere affiancati dalla Guida dei Mondi spirituali.
Il tema del Convegno: la Paura e la sua Missione
L’aspetto interessante è che, per tutto il Convegno, il tema della Paura è stato declinato in positivo, tanto da poter parlare di una Missione della Paura. La Paura, se non ci invade, fa sviluppare una sensazione positiva perché aiuta a incorporarsi meglio: diventiamo più coraggiosi perché senza paura non esiste il coraggio. Diventiamo più grandi quando abbiamo coraggio: l’Io si amplia perché con la Paura viene coinvolto uno dei poli del cervello ma anche la parte ritmica e metabolica.
L’Io si àncora di più nel presente entrando bene nella corporeità e cresce come Essere Spirituale. La paura può sempre portare a sviluppare nuove reazioni, ma può anche paralizzare se non si richiamano le forze della verticalità dell’Io: attraverso la Coscienza può prendere atto e superare la Paura.
Il Terapeuta ha bisogno del coraggio terapeutico così come il cliente ha bisogno della fiducia di poter stare meglio.
Termino con queste parole di Rudolf Steiner:
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