Quale ruolo ha il terapeuta nell’ambito della Musicoterapia?
Il musicoterapeuta può essere un supporto importante alle terapie mediche, riuscendo a coinvolgere anche la dimensione spirituale e attivando la nostra Musica Interiore, che ci accompagna per affrontare meglio la vita e i suoi accadimenti.
Professione musicoterapeuta
I compiti del terapeuta sono: accordare gli strumenti, dialogare con i colleghi di lavoro, concordare il piano di cura con il personale paramedico e medico, preparare e rielaborare la terapia, scrivere i resoconti dell’attività con le persone, mantenere il contatto con i parenti.
Queste sono le attività che appartengono alla professione di un Musicoterapeuta e che sono fondamentali per il buon accompagnamento del paziente.
Il rapporto interpersonale, tra persona e terapeuta, agisce però anche su di un piano che non si limita solo all’aspetto materiale delle attività da svolgere e dell’utilizzo degli strumenti, ma coinvolge anche la dimensione spirituale. La Musica è un’arte che nel mondo dell’udibile deve essere sempre ricreata per poi svanire, lasciando però nelle persone, nel mondo dei sentimenti, un’esperienza che rafforza ed accompagna.
Il rapporto interpersonale tra persona e musicoterapeuta coinvolge anche la dimensione spirituale.
Essere Musicoterapeuta significa: “essere in cammino”. Un cammino verso le persone con le quali si lavora e soprattutto un cammino insieme alle persone, dall’inizio alla fine della loro vita. Essere in viaggio nel percorso individuale di terapia, vuol dire potersi servire del “Musikament” (della nostra Musica interiore che ci serve come mezzo per affrontare la vita) lo strumento più prezioso della Musica, che sempre si può ricreare e in ogni istante manifestare.
Esistono vari campi professionali dove impiegare i terapeuti della Musicoterapia: scuole, asili, cliniche, sanatori, centri di riabilitazione, penitenziari, studi medici; nell’ambito della pedagogia curativa e nelle terapie sociali, nei centri di trattamento delle dipendenze, in prevenzione e promozione sanitaria, nel lavoro con i profughi, in interventi di emergenza.
Sentire e ascoltare! Essere emozionati senza uno stimolo esterno ed essere capaci d’accogliere impulsi che arrivano dalle profonde regioni della vita e del destino, in questo consiste il fulcro della Musicoterapia ed è fondamento della formazione in Musicoterapia antroposofica.
Ogni suono, ogni intervallo può diventare un “fenomeno”, per chi lo studia intensamente, esso può rivelarsi nella sua indole, e può intessere una relazione risonante con gli organi e con le funzioni dell’organismo umano, diventando in questo modo un fecondo strumento del percorso terapeutico. La Musicoterapia antroposofica permette di agire ai quattro livelli dell’essenza umana, raggiungendo così: corpo, energia vitale, anima ed intelletto delle persone.
La ghironda – strumento musicale
La Musicoterapia antroposofica fa parte delle terapie artistiche della medicina antroposofica ed è organizzata dalle associazioni di categoria delle terapie artistiche.
Esistono vere e proprie scuole di Musicoterapia antroposofica quali, ad esempio, la scuola di Musicoterapia “Orpheus”- oggi corso di studio di “Musicoterapia Orpheus” all’Atka (Accademia antroposofica di terapia ed arte) – Ha le sue origini dai suggerimenti di Rudolf Steiner per sentire e comprendere più intensamente gli elementi musicali ed è intimamente legata all’impulso evolutivo di uno strumento: la ghironda.
Laura Piffaretti
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