Alla scuola Stella Maris di Bologna, Costanza Azzali non ha trovato solo un corso di colore, ma un percorso di crescita personale, un approfondimento delle sue passioni, un progetto professionale per il suo futuro.
Costanza descrive molto bene quali sono i benefici dell’incontro di un’anima con il colore, sia essa giovane o anziana.
Leggi con noi l’esperienza di Costanza e l’entusiasmo che la accompagna
Stella Maris: Costanza, come nasce il tuo rapporto con l’Arteterapia del colore?
Costanza Azzali: Mi sono sempre interessata di psicologia, pedagogia, naturopatia, shiatsu, pedagogia waldorf e altre discipline con un’attenzione specifica verso i bambini. A 26 anni, durante un momento complicato della mia vita incontro un amico che aveva dipinto con Fiorenza De Angelis. Mi descrisse la pittura antroposofica in maniera alquanto accattivante e, cercando su internet, è comparso il nome di Carla Borri. La contattai e mi iscrissi al corso artistico che conduceva. Ricordo ancora nitidamente la prima pittura che feci e l’emozione che mi suscitò. Frequentai il corso per un anno e mezzo avendo modo di percepire il valore del percorso, terminato il quale, guardando indietro al cammino che avevo effettuato, mi sono resa conto della sua efficacia su me stessa. Ecco, proprio così: è facendo la retrospettiva dell’esperienza che nasce il mio rapporto con l’Arteterapia. Tra pedagogia waldorf e arteterapia del colore, secondo il metodo Stella Maris, alla fine scelsi: nel 2005 mi sono iscritta alla formazione arteterapeutica.
Stella Maris: Vicende della vita ti hanno portato sulla strada dell’Arteterapia e altre vicende della vita hanno rallentato la tua discesa in campo professionale, vero?
Costanza Azzali: Sì, questa è la professione che ho voluto e voglio fare, ma la sto cominciando a concretizzare solo da poco per una serie di vicende personali, tra cui il dover accudire una figlia meravigliosa, che hanno ritardato di un settennio il mio, per così dire, decollo professionale.
Stella Maris: Tuttavia non è che hai messo in naftalina quanto appreso dalla tua permanenza alla Scuola Stella Maris, vero?
Costanza Azzali: assolutamente no. La forza che ti da questa formazione nell’affrontare la vita quotidiana è straordinaria. Ed è ad essa che l’ho immediatamente applicata. Inoltre, pur non avendo avuto spazio per poter gestire degli incontri di Arteterapia, che richiede incontri individuali, in questi anni ho sempre tenuto corsi artistici con adulti: ogni Martedì mattina ricevo presso la sede della Scuola Stella Maris, in via Saffi a Bologna, gruppi di adulti che proseguono nel loro percorso di crescita individuale attraverso l’approccio artistico. In proposito una Persona (over 70) mi è stata inviata dalla sua psicologa per partecipare ad un percorso artistico, per favorire la socializzazione e l’attività, presentando una larvata forma depressiva. Dipingendo in una particolare modalità l’arancione ha manifestato che finalmente si sentiva felice: dipingerlo così le suscitava grande allegria. Questo per me è un’ulteriore conferma di quanto ci hanno sempre indicato i Docenti durante la formazione: anche al di fuori di un setting arteterapeutico, col solo strumento artistico e portando il dipingere attraverso determinate sfumature conoscitive si ottengono fortissimi risultati. In realtà la nostra è una pratica di sostegno non verbale: nell’arte ci sono verità così profonde che arrivano.
Ma è evidente che anche disagi più profondi possono essere affrontati con le conoscenze che ho acquisito. E qui è importante il rapporto con lo Psicologo o il Medico curante che ti indirizzano quei casi verso i quali la terapia verbale e farmacologica, a parer loro, non sono sufficienti o necessitano di un supporto.
Costanza Azzali: In questa fase, il mio orientamento professionale è in particolare quello di voler contribuire alla risoluzione delle dipendenze di adulti e bambini sia personali che per uso abnorme, anche lavorativo, delle moderne tecnologie informatiche. È un ambito ancora poco esplorato ma in forte crescita, con risvolti talvolta drammatici e rispecchia decisamente le domande del nostro tempo.
Stella Maris: E con i bambini?
Costanza Azzali: Oltre ad alcuni corsi di pittura con bambini che frequentano una scuola Waldorf, e dopo un’esperienza con un corso artistico presso una realtà di educazione parentale, nell’ultimo periodo sto portando avanti una collaborazione con insegnanti di una scuola pubblica elementare bolognese. Sia i bambini che già conoscono la pittura perché la esercitano all’interno della scuola Waldorf che i bambini completamente digiuni di questo tipo di arte, gradiscono l’approccio artistico. Tuttavia ho notato, che i bambini inseriti in un percorso didattico di stampo classico, che lascia poco spazio a questo tipo di espressività, la desideravano con grande intensità. Per loro dipingere era qualcosa di appagante, speciale. Mutando fin nel respiro che diventava tranquillo, prendendo fiducia in sé. Persino bambini con disturbi (ad esempio i dislessici) scoprono un ambito dove riescono a fare cose più belle di quelle dei compagni. È tutto un frullare di stupore, di meraviglia, di: “guarda che bello” mentre si usa il colore. Ma anche assistere alla preparazione diventa un must: la ritualità della preparazione della tavoletta, della carta, dei colori e il racconto delle storie che aprono ai bambini l’esperienza del mondo del colore.
Stella Maris: L’entusiasmo è certo una tua caratteristica, cosa ti ha dato in particolare la Scuola Stella Maris?
Costanza Azzali: A me e agli altri allievi la possibilità di accelerare l’evoluzione personale. Ti sveglia e rende più agevole l’attraversamento delle difficoltà della vita. Cosa che poi si trasferisce nell’esercizio professionale dell’Arteterapia nei confronti dell’altro, che ti viene incontro perché ne ha necessità.
Stella Maris: Serve il diploma artistico per fare l’Arteterapeuta?
Costanza Azzali: No. Salvo casi eccezionali l’unico requisito richiesto è anagrafico: avere compiuto i 24 anni. Semmai serve avere una sensibilità per il bello e per l’arte. Le competenze tecniche le impariamo nel processo di formazione alla Scuola.
Stella Maris: E, a tuo parere, quali sono le qualità professionali che hai conquistato?
Costanza Azzali: Oltre alle competenze di base, quelle fondamentali per Arteterapeuta. Per poter fare ciò che è necessario, proprio in quel momento, nel rapporto con l’altro. Ad esempio lo sviluppo della pazienza; la capacità di osservazione della richiesta, anche non espressamente formulata, dei partecipanti o dell’interlocutore singolo. Ritengo poi fondamentale aver acquisito la capacità di saper sacrificare le proprie idee di fronte ad esso, per poter cogliere quello che nasce nel momento dell’incontro con l’altro. Tutte qualità che la Scuola del colore Stella Maris ti fa intravedere dandoti gli strumenti per riconoscerle come opportunità di confrontarti con le difficoltà che ti porta la vita.
Stella Maris: A chi consiglieresti il percorso di crescita personale che sfocia anche nella professione di Arteterapeuta?
Costanza Azzali: A chiunque senta un’inquietudine e non si accontenti di risposte facili e fumose, che magari profumino d’incenso o di promesse di illuminazione in un fine settimana. Per loro già il biennio artistico è particolarmente positivo. In particolare il quadriennio lo consiglierei a quelle Persone che non gradiscono approcci terapeutici passivi o verbali.
Stella Maris: Possiamo concludere con un accenno ai tuoi programmi futuri?
Costanza Azzali: Il metodo Stella Maris ci permette di portare la Professione di Arteterapeuta del colore in tutti gli ambienti del mondo, sia culturali che geografici. Per quanto mi riguarda sto orientandomi qui a Bologna verso contesti educativi e ambiti sanitari per accrescere la visibilità di questo potente strumento terapeutico e portare la professione non solo ai singoli, ma anche all’interno delle istituzioni. Prossimamente, attiverò un corso serale sempre a Bologna, in via Saffi, 30. Nella sede della Scuola dalle ore 19,00 alle ore 20,30 c’è la possibilità per gli interessati di sperimentare il colore. Vi aspetto.
Dott. Andrea di Furia
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