Quando il materialismo viene assunto come cartina tornasole per tutta la realtà, diventa socialmente malsano. E una società malsana ci rende meno resilienti, specie in questo periodo di pandemia. Abbiamo invece bisogno di resilienza o, come dice il dr. Fierro, di forza d’animo.
Il materialismo, ci dice in questo video il dr. Angelo Antonio Fierro, è uno dei molti punti di vista (coll’idealismo, il razionalismo, l’empirismo ecc.) utilizzando i quali si può approcciare e conoscere la realtà.
Una conoscenza che è sana solo per un determinato spicchio di realtà, non per tutta la realtà. Quando invece il materialismo viene assunto come cartina di tornasole per tutta la realtà ecco che diventa socialmente malsano.
Già le prime parole pronunciate dal dr. Fierro aprono scenari inaspettati: «Sono contento di tenere qui alla Casa delle Arti questo discorso, che ha come titolo “La Malattia del Materialismo Unidimensionale”. Ma potremmo anche rintitolare il tema in questo modo: L’epidemia di Covid-19 come Malattia del Materialismo Unidimensionale”. Il che significa spostare assolutamente i termini della questione, dell’infezione. Da un virus andiamo a un pensiero malato, che affonda le radici in un pensiero di cui la medicina si è ammantata in maniera unilaterale. Quando viene avanti un pensiero unilaterale in medicina è un disastro, anche se fosse lo spiritualismo lo sarebbe. E se fosse l’Idealismo? Il Realismo? Il Pragmaticismo?». Ovvio rispondere che sarebbe la stessa cosa, ma è opportuno attenersi al Materialismo come fa il dr. Fierro perché esso colora tutto il pensiero scientifico moderno. A parere di chi scrive questa presentazione, la Scienza è diventa Tecnoscienza, e conquiste importanti della Scienza medica vengono subito allontanate dall’orizzonte della civiltà per far posto alle novità di moda della Tecnoscienza medica.
Pensiamo ad esempio allo “stile di vita” che tanto ha significato e significa come strumento irrobustente le difese immunitarie a tutela della salute individuale, oggi messo da parte violentemente con le misure anticontagio che riflettono il peggiore stile di vita possibile: e quindi di per sé ammalano e indeboliscono il sistema immunitario.
Con cosa è stato sostituito? Con la messianica attesa di un vaccino killer per il COVID-19, un “bio-aggeggio tecnoscientifico” che in alcune formulazioni sembra contenere elementi geneticamente modificati. Il problema è che il virus sembra si sia modificato, o che ne stiano insorgendo altri, come ci racconta la vicenda dei visoni danesi sterminati perché nuova fonte di contagio. Quindi la realtà sembra farsi beffe di un uomo che appena ha trovato il vaccino si trova di fronte a mutazioni del virus che quel vaccino non potrà contrastare. Potrebbe invece affrontare queste mutazioni un sistema immunitario con un adeguato sistema di vita che però, dai Tecnoscienziati-virologi, è stato prematuramente messo in pensione.
Fa bene allora il dr. Fierro a dire: «Di questi tempi, mesi, settimane è necessaria una virtù particolare: una volta era chiamata “forza d’animo”. Oggi c’è un termine più in auge, che è quello di “resilienza”, termine preso a prestito dalla metallurgia. Questa resilienza, che sarebbe poi la forza d’animo, ha tre qualità per affrontare le tematiche spinose che dovrò trattare a breve».
E per conoscere queste tre qualità della forza d’animo, e molto altro, non c’è che da mettersi comodi.
Un buon ascolto a tutti.
Andrea di Furia
Di seguito la trascrizione della conferenza del Dottor Angelo Antonio Fierro, responsabile medico – scientifico dell’Ente di Formazione Stella Maris, tenuta alla Casa della Arti Antroposofiche La Fenice di Napoli
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