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La ferita dell’abbandono del Poeta Dino Campana - Rita Sartoni

Una piaga rossa languente


Per chi come me ha intrapreso un percorso di formazione in Arteterapia del colore ad indirizzo antroposofico il concetto di “ferita dell’abbandono“ è uno dei motivi centrali di studio per cui

è  altamente indicato l’intervento arte terapeutico.


In particolare, nella mia formazione alla Scuola Stella Maris di Bologna ,attraverso il suo Metodo ,ho avuto modo di approfondire le molteplici sfaccettature dei disagi animici, alcuni dei quali si caratterizzano proprio come ferite...piaghe appunto.

Questa premessa è necessaria per introdurre ciò̀ che ho recentemente vissuto riguardo all’opera del poeta d Dino Campana, mio concittadino.


Tutto inizia a Marradi, piccolo paese dell’Appennino Tosco /Romagnolo, bagnato dal fiume Lamone, centro della cosiddetta Romagna-Toscana, terra di confine.

Chi si trovi a transitarvi viene accolto da cartelli turistici che lo indicano come patria del “marron buono” e del poeta Dino Campana.Il primo elemento, il marron buono, gratifica il turista con promesse di deliziosi pranzetti in tipiche trattorie dove i sapori sono ancora carichi di tradizione, uno slow food di sicuro successo.


Il secondo elemento, Dino Campana, è sicuramente meno tranquillizzante per il turista a cui, a meno che non sia venuto a Marradi proprio per Lui, si affacciano alla mente ricordi scolastici un pò confusi di un poeta geniale e maledetto, non compreso dai suoi contemporanei ancorché́ compaesani . Appunto noi paesani di Dino ...noi marradesi che quando era vivo non abbiamo intuito il suo genio poetico, annebbiati dalla sua personalità̀ disturbata e disturbante, “affetta da nomadismo”.

Poi, dopo la sua morte nel 1933 in un Manicomio ante Legge Basaglia, la critica letteraria si è scatenata e Dino Campana è stato analizzato sotto ogni aspetto, privato, poetico, politico, ogni recesso della sua personalità̀ è passato sotto il fuoco incrociato del giudizio culturale.A Marradi è sorto ormai da una trentina d’anni un Centro Studi Campaniani che rappresenta un fiore all’occhiello per il paese ed un punto di riferimento mondiale per chi voglia studiare il Poeta. Nato ad opera di marradesi appassionati di Campana e innamorati della sua poesia, i fondatori hanno voluto rendergli omaggio, edificando nel cuore del suo paese un Tempio dove Lui potesse continuare a vivere, finalmente accolto nella sua comunità̀.


Come marradese e insegnante ho conosciuto e apprezzato Dino Campana divulgandolo nelle mie Classi, notando come la sua poesia così piena di suoni e colori entrasse in risonanza con i miei alunni ,oggi direi con le loro giovani anime.Voglio partire proprio da qui: la risonanza con l’anima.

Tempo fa ho riavuto fra le mani una delle poesie più̀ famose di Campana L’Invetriata, una poesia che mi ha sempre affascinato, ne assorbivo la straordinaria atmosfera senza però comprendere fino in fondo quel senso di disagio ,di turbamento che percepivo leggendola.Invece a quest’ultima lettura, a quest’ultimo giro sulla turbinosa giostra di Campana, tutto mi si è svelato.


Ho compreso: “ la piaga rossa languente “ è quella ferita dell’abbandono che viene descritta nell’ambito dell’arteterapia e che il poeta ha sofferto nei suoi anni giovanili quando iniziò a

manifestare i primi sintomi di instabilità̀ psichica, quando da bravo, affettuoso bimbo iniziò a essere ribelle, a tradire le aspettative dei genitori, soprattutto della madre che si è allontanò da lui anche fisicamente, insegnandogli forse quel nomadismo esistenziale di cui Dino sarà̀ vittima tutta la vita. Questa, che per me è stata proprio una rivelazione, non sarebbe avvenuta senza uno studio così profondo come quello che ho intrapreso alla Scuola Stella Maris che mi ha permesso di leggere con occhi nuovi non solo la particolare poesia, ma tutta l’opera del nostro poeta, tutto il suo tormentato percorso esistenziale riempiendo di senso quella pena oscura che provavo leggendo l’Invetriata .

Il Metodo Stella Maris contiene al suo interno numerose serie di esercizi pittorici dove il colore diventa il balsamo per lenire le ferite dell’anima causa di tanti disagi esistenziali che a volte sfociano nella patologia.Riporto qua la poesia del mio “risveglio” attraverso l’Arteterapia facendo di ciò̀ l’argomento di Tesi finale per diventare Arteterapeuta del colore .

 

 

L’INVETRIATA


La sera fumosa d’estate

Dall’alta invetriata mesce chiarori nell’ombra

E mi lascia nel cuore un suggello ardente.

Ma chi ha (sul terrazzo sul fiume si accende una lampada) chi ha

A la Madonnina del Ponte chi è chi è che ha acceso la lampada? – c’è

Nella stanza un odor di putredine: c’è

Nella stanza una piaga rossa languente.

Le stelle sono bottoni di madreperla e la sera si veste di velluto:

E tremola la sera fatua: è fatua la sera e tremola ma c’è, nel

cuore della sera c’è Sempre una piaga rossa languente


(da Canti Orfici ed altri scritti).

 

 

Rita Sartoni allieva di Stella Maris e concittadina di Dino Campana.

Marradi Dicembre 2024


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