Chi è David Newbatt e quale contributo sta dando alla concezione dell’arte di oggi?
Newbatt è un artista di calibro, vivente, che ha avuto la grande capacità di tradurre in forma artistica la “Fiaba del Serpente verde e della bella Lilia ” di Goethe.
Andrea Di Furia ci presenta David Newbatt, la sua arte e il potere curativo delle forme pittoriche che scaturiscono dal cuore.
L’arte cerebrale e l’arte del cuore
Una delle mancanze più gravi dell’epoca in cui viviamo è, rispetto ad altre che l’hanno preceduta, come oggi si concepisce l’Arte. Da una parte è poco considerata specialmente in rapporto alle sue forze terapeutiche.
Pensiamo a come, ad esempio, veniva utilizza la Pittura nel medio-evo per illustrare alla Società umana di allora la vivente e curativa parola evangelica e vediamo come quest’arte attingesse le proprie forze dal cuore.
Oggi, invece, ci troviamo di fronte ad un’arte (anche nelle altre sue forme) che spesso e volentieri è possibile definire solo “cerebrale”: sempre più cervellotica espressione soggettiva dell’individuo e sempre meno legata all’ambito del curare.
Questo passaggio dal cuore al cervello dell’Arte contemporanea avviene grazie al prepotente avvento, alle luci del palcoscenico mondiale, della Scienza. Scienza che invece di favorire una migliore presa di coscienza delle varie forme d’Arte ne ha indebolito le forze conoscitive e ne ha sottostimato le forze terapeutiche.
Naturalmente ci sono sempre le eccezioni, e una di queste è David Newbatt, pittore che vive e lavora in Scozia, in una Comunità Camphill di giovani adulti con bisogni educativi speciali ad Aberdeen, e insegna nella locale Scuola Waldorf.
Newbatt si è specializzato nell’insegnamento delle arti visive e del teatro. È un artista affermato che impiega diversi mezzi espressivi, soprattutto acquerelli, pastelli o acrilici; dipinge anche murales e ha illustrato anche opere letterarie di autori famosi, come la Fiaba del Serpente verde e della bella Lilia di Goethe.
La Fiaba di Goethe – pubblicata ora in italiano dall’editrice Cambiamenti, Bologna – che Newbatt illustra in modo originale è anche corredata, a parte, da 19 altre sue card acquerellate che evidenziano ulteriori momenti salienti della Fiaba.
Basta guardarne una con attenzione – ad esempio la prima, che illustra il momento in cui i due luminosi Fuochi Fatui vengono traghettati dal barcaiolo da una sponda all’altra del Fiume – per suscitare in noi le forze conoscitive di questa bellissima Fiaba e per tornare a fruire delle forze terapeutiche di un’Arte scaturente dal cuore.
È proprio perché l’Arte non trova l’accoglienza che si meriterebbe a pieno titolo nell’affrontare le moderne problematiche sociali [ad esempio il burn out in ambito Aziendale, o i disagi animico-spirituali nell’educazione e nella salutogenesi di ogni età della vita umana] che il sistema sociale ha perduto proprio quello che è il portato essenziale dell’Arte: la capacità di portare equilibrio dinamico nello spazio e ritmicità armonica nel tempo.
Il portato essenziale dell’Arte: la capacità di portare equilibrio dinamico nello spazio e ritmicità armonica nel tempo.
Equilibrio e ritmicità che David Newbatt raggiunge con 7 evocative tavole che suddividono la Fiaba secondo la scansione del giorno: I – Mezzanotte; II – Mattina; III – Mezzogiorno; IV – Crepuscolo; V – Mezzanotte; VI – Mattina; VII – Mezzodí sfolgorante.
Rudolf Steiner, studioso dell’opera scientifica di Goethe e curatore dal 1890 al 1897 dell’Archivio di Goethe e Schiller a Weimar, sulla Fiaba ha tenuto diverse conferenze e circa le sue forze terapeutiche si esprime così:
«La fiaba di Goethe è un’opera meravigliosa: bisognerebbe viverla, non soltanto leggerla»
E poiché per viverla bisogna leggerla, perché non regalarsi o regalare questa Fiaba, illustrata da David Newbatt, a chi ci è caro?
Andrea di Furia
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