Intervento del Dott. Angelo Antonio Fierro al Convegno Internazionale di Arteterapia Antroposofica tenuto a Dornarch nel gennaio 2016.
”L’arte è terapia ” : questo motto è mutuato da Rudolf Steiner, filosofo e ricercatore in campo umanistico, all’inizio del ‘900 ed è stato ripreso nel 1977 da E.Kramer, promotore dell’Art-Therapy.
Ci sono due differenze fondamentali fra quest’ultima e l’Arteterapia Antroposofica: nella prima è al centro la relazione terapeutica, nella seconda è al centro il processo artistico; nella prima lo svolgimento dell’esercitazione pittorica è spontanea, nella seconda è in gran parte disciplinato, guidato.
L’Arte come terapia va considerata come una nuova ” tèchne “, termine greco che significa appunto arte, creatività: va riconosciuta come la tecnologia o scienza dell’Arte nel terzo millennio nel contesto della medicina umanistica antroposofica.
L’Arte è innanzitutto in relazione con la Salute. Il corpo della salute è una delle tre declinazioni del corpo vitale, caratterizzato dal multiforme e indecifrabile concetto di vita. La seconda declinazione è quella di corpo temporale, strettamente legato al ritmo, unità di misura del nostro rapporto con la salute. La terza declinazione è data dal corpo della guarigione, che ha come presupposto il sentimento della meraviglia. Chi riesce a meravigliarsi sa guarire.
Per cogliere quale risorsa apporti l’Arte per la salute basti riflettere alla sua relazione con i sette processi vitali, sette articolazioni che scandiscono le espressioni fisiologiche dell’essere vivente: la respirazione, la generazione di calore, la nutrizione, la secrezione, il mantenimento della forma, la crescita e la riproduzione.
Con l’esercizio del blu, che apre il percorso terapeutico secondo il Metodo Stella Maris, riconosciuto di recente a livello internazionale, il paziente ha la possibilità di esperire il carattere sottile della respirazione, cioè la percezione.
Con l’Arte del movimento dell’Euritmia viene stimolata la generazione di calore, come è stato dimostrato con idonee apparecchiature di termografia da Armin Husemann in varie forme morbose.
Con l’Arte della Musica, in un percorso terapeutico mirato, viene favorita la secrezione a vari livelli funzionali e la lacrimazione di un pianto catartico ne è una vivente testimonianza.
I processi vitali si interfacciano sia con i fattori di salute sia con le emozioni.
I fattori di salute sono anch’essi distinguibili in sette ambiti: il respiro, l’ambiente, il cibo, l’espressione del riso e del pianto ( che nel bambino sono simultanei ), l’alternanza di attività e riposo, l’educazione e l’eredofamiliarità.
In ambito emozionale il neurobiologo J. Panksepp ha dimostrato alcuni anni fa la localizzazione nelle strutture cerebrali di circuiti neuro-ormonali- recettoriali di sette manifestazioni su base emozionale: la tristezza/panico, il gioco con il piacere connesso, la rabbia, la cura/amorevolezza, la paura, la ricerca fino all’entusiasmo e la sessualità.
Con le varie espressioni artistiche vengono ottenute risposte positive in campo emozionale tramite la cura, il gioco e l’entusiasmo.
L’Arte agisce direttamente sul sistema ritmico cardiopolmonare, il sistema centrale di regolazione della salute, contrassegnato dal ritmo dei ritmi, il rapporto cuore respiro di 4:1. Novalis, poeta e scienziato di fine settecento, diceva in uno dei suoi aforismi che ogni malattia è un problema musicale da risolvere.
L’Arte va al cuore dei problemi musicali della vita e della malattia. L’arte del medico sta nel saper cogliere l’opportunità per i pazienti di affiancare alle appropriate cure farmacologiche un valido supporto con un percorso arteterapeutico guidato da professionisti specializzati e competenti.
Dr. Angelo Antonio Fierro RESPONSABILE SCIENTIFICO-MEDICO
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