Il giuramento di Ippocrate non vale più?
Viviamo in un’epoca in cui la Terapia è diventata possesso della Tecnologia.
Ci basiamo sullo strumento tecnologico per indagare, curare e rimediare ai mali contemporanei. Sempre meno ci affidiamo al medico, alle sue competenze e all’etica che lo guida nel svolgere la sua professione.
Lo scenario è cambiato, per questo si è passati dalla Scienza medica alla Tecno-scienza.
Se il giuramento di Ippocrate non vale più, chi lo ha raccolto?
Il giuramento di Ippocrate e l’altra faccia della medaglia della Tecnologia
Prima di capire perché il giuramento di Ippocrate non vale più è necessario inquadrare, in senso storico, l’evoluzione che avviene non solo nella medicina ma anche nell’arte, entrambe coltivate e sviluppate nei Misteri preistorici.
Nell’antichità il Medico era il Sacerdote – medico, diretto discendente della divinità che, lungo la scala sociale, è diventato Medico aristocratico.
Il famoso Ippocrate proveniva da una famiglia aristocratica con interessi medici facenti parte della corporazione degli Asclepiadi. Suo padre, medico anche lui, affermava di essere un discendente di Asclepio, il dio della Medicina.
Sono noti i viaggi di Ippocrate presso i Santuari dell’epoca per accrescere la propria conoscenza dell’Arte medica per poi sintetizzarla nel suo famoso giuramento e che è rimasto in uso fino ai giorni nostri.
Nel giuramento di Ippocrate sono enumerati i princìpi fondamentali che chi esercita questa professione deve seguire:
diffusione responsabile del sapere,
impegno a favore della vita,
senso del proprio limite,
rettitudine e
segreto professionale.
Un altro medico famoso tanto quanto Ippocrate è Galeno. Dal secondo secolo d.C. è diventato un altro punto di riferimento della Medicina per aver sviluppato l’arte di preparare il farmaco, la Galenica e per la sua polemica contro i medici dogmatici che puntavano al primato dell’anatomia.
Galeno rimproverava Erofileo ed Erasistrato di aver estromesso dal sapere medico la teoria dei quattro elementi primi della materia – aria, acqua, terra, fuoco – e le loro qualità corrispondenti – caldo/freddo, umido/secco – privando la medicina del suo fondamento.
Si afferma il primato dell’anatomia, praticata con entusiasmo nel Risorgimento. Ci avviciniamo a un’epoca in cui non è più la Religione, il sacro, a ispirare il Medico ma la Scienza, la natura. Si compie un capovolgimento, fin qui sano, che ha portato la scienza-medica a dotarsi di sempre più strumenti tecnologici per migliorare la propria efficacia.
Continuando a percorrere il filo logico, il percorso di andata dalla Religione alla Scienza dovrebbe tornare dalla Scienza alla Religione e, invece, si seguono le indicazioni che conducono alla Tecno-scienza. Prospettiva e rapporti di forza si rovesciano completamente.
Non è più la Scienza a condurre la ricerca sulla salute, bensì è la Tecnologia a trascinare dietro di sé la Scienza.
L’altra faccia della medaglia della Tecnologia la si può notare negli ultimi scandali sorti negli ospedali. Alla capacità di curare si è aggiunto il rischio di uccidere tramite gli agenti patogeni mortali che si nascondono negli strumenti tecnologici o negli effetti collaterali dovuti al fenomeno della farmaco – resistenza.
Un esempio proviene dalla Cina e dalle due gemelline tecnologicamente contaminate per il puro gusto di sperimentare l’ultimo modello di taglia e cuci genomico, per vedere che effetto fa. Si infrange così il giuramento di Ippocrate.
L’impegno a favore della vita diventa un impegno a favore della Tecno-scienza e il senso del proprio limite cede al titanismo progressista a tutti i costi (degli altri).
Questo non vuol dire che il progresso tecnoscientifico debba essere demonizzato ma non è bene neppure che venga idolatrato. Tuttavia è evidente che quest’epoca necessita dell’idolo della Tecno-scienza perché sembra curare tutto, anche la morte. Va ricordato però che l’uomo impara prevalentemente solo dai propri errori. Più grande è l’errore e più alta sarà la risalita.
Per concludere, chi ha raccolto il giuramento di Ippocrate?
A parte Medici coraggiosi e con i piedi per terra che ancora continuano a restare saldi nella Scienza e nell’Arte medica senza degenerare nell’illusione del titanismo tecno-scientifico, chi ha raccolto il testimone del giuramento d’Ippocrate è in chi studia, coltiva e pratica l’Arteterapia.
L’Arteterapia è un percorso che, ai giorni nostri, ha una sua evoluzione. Un’evoluzione che il Dr. Angelo Antonio Fierro, responsabile medico – scientifico dell’Ente di Formazione Stella Maris, ha raccontato attraverso una serie di quadri di Maestri dell’Arte Pittorica che hanno inaugurato l’anno scolastico 2018 – 2019 della Scuola del Colore omonima.
Andrea Di Furia
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