Gli incontri ciclici di arteterapia del colore al SerD di Vicenza hanno lo scopo di supportare le persone nel loro percorso di liberazione dalle dipendenze. Come ci dimostra la storia di Francesca, nome di fantasia, sono momenti profondi dai quali tutti noi possiamo imparare molto.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati
Da qualche tempo ho l’opportunità di fare incontri ciclici di arteterapia del colore al SerD di Vicenza, che si occupa di alcol e dipendenze. Gli incontri si tengono nel reparto protetto del San Bortolo di Vicenza all’interno di Gastroenterologia. Le persone arrivano per fare un percorso di quattro settimane di recupero per continuare poi da sole attraverso il supporto di varie realtà di auto-aiuto come l’A.C.A.T. (Associazione Club Alcolisti in Trattamento) e A.A. (Alcolisti Anonimi).
Durante queste quattro settimane si può usufruire, tra le varie proposte, dell’Arteterapia del colore secondo il Metodo Stella Maris.
E’ un incontro che ti cambia la vita?
Francesca e la sua storia
Forse è quello che è successo a Francesca (userò un nome fittizio per riservatezza).
Ricordo il primo incontro, l’espressione di pregiudizio e chiusura che aveva Francesca e come alla fine, dopo aver fatto il blu, si sia sciolta in uno sguardo pieno di sorpresa.
Francesca scioglie il suo pregiudizio in uno sguardo di sorpresa.
Negli incontro successivi parlava delle proprie esperienze pittoriche come se conoscesse già profondamente la natura del colore. Trovo sempre sorprendente cogliere nelle persone che non conoscono l’Antroposofia una risonanza con i contenuti, a dimostrazione del fatto che questi sono universali, dell’uomo e per l’uomo con la U.
L’esercizio del “blu” in arteterapia
Tuttavia non ho avuto chiaro l’impatto che l’approccio antroposofico, nel trattamento del colore, ha avuto sulla sua anima fino a che, dopo cinque incontri, ci siamo salutate: Francesca aveva concluso il suo percorso.
In quell’occasione mi ha rivelato la gioia profonda che provava, come da tempo non le capitava. Pur consapevole, essendole accaduto spesso, del pericolo di ricadere nella dipendenza, ora sentiva che c’era qualcosa di nuovo all’orizzonte: grazie a questa esperienza ha iniziato a dare un nome alla sua oscurità e a pensare che quelle tenebre si possono far dileguare.
Le tenebre si possono far dileguare
Serve lavoro e pazienza, ma trovare una strada da percorrere significa uscire da quella nebbia che li avvolge quando abusano dell’alcool, significa rimettersi alla guida della propria vita, passo dopo passo…
In loro c’è una grande anelito al cambiamento ma spesso non sanno come procedere, perché la costrizione che quella sostanza impone sulla loro volontà è quasi insormontabile.
C’è fame e sete di riscatto nelle persone con dipendenza.
Esse tentano di colmare con le sostanze di cui diventano dipendenti un vuoto che diventa sempre più una voragine, che inghiotte l’anima e ogni forza. L’alcol – dice Steiner – si comporta come un anti-Io perché agisce nel sangue proprio come l’Io: solo in senso opposto. Può allora succedere che i contenuti spirituali degli esercizi che proponiamo, vivificati dall’esperienza pittorica, diventino un balsamo e un richiamo per quell’anima.
È stato toccante poter assistere a questa “piantina” che, trovata luce, acqua e calore ha “ributtato” fuori nuovi germogli. C’è un grande desiderio di riappropriarsi della propria vita: mancano loro gli strumenti, perché l’essere umano ha delle forze di redenzione e rinascita miracolose.
Questa è la risposta cosciente che finalmente può saziare la fame e la sete! Francesca mi ha ringraziato di cuore per averle fatto conoscere la possibilità di questa via da percorrere, che lei sente vera buona e bella. Nonostante il pericolo delle ricadute sia sempre presente, qualcosa è cambiato; si è accesa una piccola luce e ritorna ora come un’eco:
“Beati quelli che hanno fame sete di giustizia perché saranno saziati”.
Come si dice nel cammino di Santiago “todo se cumple”.
Buon cammino Francesca.
S.M.
E’ incredibile il percorso di Francesca. Condividerlo è una grande emozione.
Alla Scuola del colore Stella Maris hai la possibilità di iniziare un percorso artistico biennale come scelta per acquisire maggiore consapevolezza, salute, conoscenza. Puoi anche, se il dono verso l’altro e la cura del prossimo sono la tua vocazione, diventare un professionista di arteterapia del colore, tramite il percorso quadriennale. Non esitare a contattarci per prenotare un colloquio conoscitivo, durante il quale scoprirai la scuola e il percorso che potrai poi intraprendere.
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